Dalla genetica strumenti utili per la conservazione e lo studio di specie vegetali spontanee protette in Valle d’Aosta
Il mio nome è Joëlle Chabloz, ho 25 anni e abito a Nus. Da sempre sono appassionata di musica, natura, piante, animali e montagna. Per questa ragione, ho frequentato l’Institut Agricole Régional di Aosta e ho deciso di continuare i miei studi in ambito scientifico conseguendo la laurea triennale di Tecniche Erboristiche a Savigliano (CN) e la laurea magistrale di Biotecnologie Vegetali a Grugliasco (TO), entrambi appartenenti al polo universitario di Torino (UNITO).
Ho scelto di studiare erboristeria perché incuriosita dalle piante e dai loro innumerevoli usi e benefici. Ho deciso poi di continuare con la magistrale di biotecnologie vegetali per approfondire gli aspetti molecolari e cellulari delle piante ed il loro utilizzo nel settore delle biotecnologie, ad oggi in grande espansione.
Qual era l’obiettivo scientifico della tua tesi?
Il titolo della mia tesi, discussa il 18 luglio 2024 a Grugliasco, è “Sviluppo e ottimizzazione di protocolli molecolari per la caratterizzazione genetica di piante autoctone della Valle d’Aosta”. Il principale obiettivo del lavoro era la messa a punto e la validazione di protocolli molecolari, basati sull’identificazione di loci SSR, per la caratterizzazione genetica di due specie di particolare interesse conservazionistico in Valle d’Aosta: Astragalus alopecurus e Epipactis palustris. Queste due specie sono infatti sottoposte a protezione rigorosa sul territorio valdostano in quanto presenti in poche stazioni caratterizzate da un ridotto numero di individui e spesso fortemente compromesse da attività antropiche. La tesi è stata svolta presso la sede operativa del Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan a La Salle (AO), in collaborazione con l’Università di Torino. La relatrice è stata la Prof.ssa Cinzia Comino e i correlatori sono stati il Prof. Ezio Portis, il Dott. Fabio Guglielmo e il Dott. Andrea Mainetti.
Perché hai scelto di svolgere la tesi presso il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan?
Ho deciso di svolgere la mia tesi presso il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan perché dall’inizio della mia carriera universitaria sono sempre stata affascinata da tutto ciò che riguardava i laboratori e le tecniche di analisi e mi sarebbe piaciuto approfondirli e svolgere un’esperienza formativa per avvicinarmi a questo mondo lavorativo. Ho scoperto l’esistenza del Museo solamente quando frequentavo il primo anno di magistrale, durante la manifestazione della notte dei ricercatori ad Aosta. Incuriosita dalle numerose ricerche e progetti che svolgevano, ho chiesto se fosse possibile svolgere un tirocinio universitario associato alla tesi presso la loro azienda. Fin dal primo momento il Museo ha mostrato interesse e disponibilità proponendomi differenti lavori di ricerca tra cui quello che ho scelto di sviluppare nella mia tesi.
Puoi descrivere la tua esperienza presso il Museo?
La mia esperienza presso il Museo è iniziata nel dicembre 2022 con lo svolgimento di 100 ore di tirocinio formativo che mi hanno permesso di conoscere ed approfondire strumenti, metodologie e tecniche di analisi di laboratorio. Il mio percorso è poi proseguito con il lavoro di tesi che mi ha impegnata per circa un anno e mezzo e ha previsto la scelta dell’argomento, la definizione degli obbiettivi, la raccolta di alcuni esemplari di piante oggetto di studio, lo svolgimento delle analisi, l’interpretazione e l’elaborazione dei dati ed infine la stesura della tesi. I punti di forza sono stati: la possibilità di lavorare in laboratorio e apprendere le tecniche analitiche già durante l’esperienza di tirocinio, permettendomi così di lavorare quasi in autonomia per lo svolgimento delle prove della tesi; l’opportunità di essere stata seguita con attenzione dal mio correlatore Fabio ma soprattutto la consapevolezza che il mio lavoro di tesi poteva avere delle prospettive future. Le poche criticità riscontrate riguardano alcuni malfunzionamenti della connessione internet e dei software utilizzati per le analisi, i tempi lunghi delle analisi e dell’interpretazione dei dati.
Come si è svolto il giorno della discussione della tesi?
Il giorno della discussione della tesi è stato ricco di emozioni ed indimenticabile. Prima dell’esposizione ero molto agitata e ansiosa: l’idea di dover parlare davanti a tante persone mi incuteva molto timore e avevo paura di deludere chi credeva in me. All’inizio del discorso avevo la voce e le mani che mi tremavano, ma poi tutto è passato con la consapevolezza di conoscere bene l’argomento e di averci dedicato molto tempo. Durante l’esposizione ero emozionata di presentare e condividere il mio lavoro che ha contribuito alla valorizzazione del patrimonio naturale della mia tanto amata regione. Terminata la discussione ero fiera del lavoro svolto e del risultato ottenuto. I complimenti ricevuti dalla commissione di laurea e il voto assegnato mi hanno gratificato e hanno ripagato tutto l’impegno dedicato durante la realizzazione della tesi. È stato bello condividere questo grande traguardo con la mia famiglia e con i miei amici.
Quali ricadute e applicazioni pensi possa avere la tua tesi sulla comunità scientifica di riferimento?
La mia tesi potrà fornire un significativo contributo per salvaguardare Astragalus alopecurus e Epipactis palustris in Valle d’Aosta: i dati genetici ottenuti forniranno utili indicazioni per un corretto e ottimale campionamento dei semi per la conservazione ex situ di queste specie nella banca del germoplasma e per definire potenziali misure di conservazione da adottare per le popolazioni più a rischio. Per quanto riguarda Astragalus alopecurus, il metodo validato durante il mio lavoro può essere applicato su larga scala per lo studio di genetica di popolazione di questa specie sulle Alpi e per capire l’origine dell’unica popolazione presente in Corsica. È in previsione, infatti, un progetto che coinvolgerà il Conservatoire Botanique National de Corse, il Conservatoire Botanique National Alpin, il Museo Regionale di scienze naturali Efisio Noussan e il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Cosa ti ha lasciato questa esperienza in termini di formazione professionale e personale?
Questo interessante lavoro di tesi è stato per me una grande crescita. A livello professionale, mi ha permesso di applicare le nozioni imparate nel corso della mia carriera universitaria, di ampliare le mie conoscenze e di acquisire competenze pratiche in laboratorio. Inoltre, mi ha permesso di incontrare tante persone valide e competenti, di confrontarmi con il mondo del lavoro e con la comunità scientifica. A livello personale, mi ha permesso di mettermi alla prova, affrontare le mie paure e acquisire maggiore sicurezza in me stessa e nelle mie capacità.
Pensi che questa esperienza influenzerà le tue scelte lavorative future? Rifaresti la stessa scelta?
Sono da poco diventata Agente Forestale e il mio lavoro mi piace molto. Tra le varie attività che svolgo, è presente anche un’attività di monitoraggio del lupo in Valle d’Aosta, nel quale anche il Museo è coinvolto per lo svolgimento delle analisi del DNA a partire da tracce biologiche raccolte dal personale del Corpo Forestale valdostano. Sarebbe interessante e stimolante poter collaborare anche per lo svolgimento delle analisi in laboratorio. La mia esperienza presso il Museo è stata sicuramente molto positiva e, tornassi indietro, rifarei senza alcun dubbio la stessa scelta sia per quanto riguarda l’argomento di tesi, sia per la scelta della struttura in cui svolgerla. Consiglio fortemente il Museo agli studenti che come me amano il laboratorio e le attività di ricerca scientifica.
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