Approfondimenti sul profilo biologico, sullo stato di conservazione e sulle cause di morte della Marmotta del Lyskamm

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Il 25 gennaio 2023, la mummia naturale di marmotta rinvenuta sulle Alpi valdostane nel Comune di Gressoney-La-Trinité è stata oggetto di un esame tomografico computerizzato (CT-scan) presso la Struttura Complessa Radiologia Diagnostica ed Interventistica dell’Ospedale regionale Umberto Parini di Aosta dell’AUSL Valle d’Aosta 1

Gli scopi dell’indagine diagnostica hanno riguardato, in primo luogo, l’analisi dello stato di conservazione dell’apparato scheletrico, con particolare attenzione alla valutazione della completezza dello stesso e all’esame delle connessioni anatomiche. L’indagine si proponeva, inoltre, di verificare la determinazione tassonomica preliminare e di ricostruire il profilo biologico dell’individuo, comprese la determinazione del sesso e la stima dell’età al momento della morte. Sono stati esaminati, in aggiunta, possibili traumi.

L’analisi delle immagini CT-scan è stata condotta attraverso software dedicati, che hanno permesso di rimuovere virtualmente i tessuti molli dell’individuo e di visualizzarne l’apparato scheletrico (si veda videoclip), sottoposto in seguito a confronti anatomici. 2 Ai fini della determinazione del sesso, si è ricercata la presenza del baculum (osso penico), che nelle marmotte non supera i 6,5 mm.3

La stima dell’età dell’individuo al momento della morte è stata condotta attraverso l’osservazione dello stato di saldatura delle epifisi (in particolare delle tibie e dei femori) e dello stato di eruzione e sostituzione dentaria4, mentre i valori di radiopacità sono stati espressi in unità Hounsfield (HU), una scala di misurazione della radiodensità degli oggetti esaminati.

La mummia si presenta in posizione rannicchiata, con il lato sinistro a contatto con la superficie di appoggio. L’analisi delle immagini CT-scan ha permesso di osservare che lo scheletro è completo di tutti i suoi elementi ed è in ottimo stato di conservazione, a eccezione di una dislocazione nella parte terminale della coda (Figura 2). Le analisi archeozoologiche su CT-scan, condotte in stretta collaborazione tra l’Istituto per lo Studio delle Mummie di Eurac Research e il Laboratorio di Preistoria, Protostoria ed Ecologia Preistorica dell’Università degli Studi di Milano (PrEcLab), hanno permesso di riconoscere che si tratta di un esemplare subadulto, poiché le epifisi delle ossa lunghe si trovano in fusione e non sono ancora completamente saldate (Figura 3). Dal punto di vista dell’eruzione e della sostituzione dentaria, i denti sono tutti erotti compreso il terzo molare e la CT-scan non rivela la presenza di denti decidui (Figura 4).

Per quanto riguarda la determinazione del sesso sulla base dell’analisi CT-scan della mummia e dei successivi esami condotti dai Dipartimenti di Veterinaria delle Università di Milano e di Torino, l’assenza dell’osso penico porterebbe a dedurre che si tratti di individuo di sesso femminile.
Sono stati rilevati traumi, la cui interpretazione è ancora in corso e più in particolare riguardo all’azione del tempo e alle circostanze della morte.

Si potrebbe escludere, da ultimo, che la marmotta sia stata abbandonata in volo da un rapace, in quanto non è stata riscontrata alcuna chiara presenza di segni di predazione.
È stato inoltre rilevato un elemento radiopaco nell’orbita sinistra, con un intervallo di 2000-2500 HU, indicativo di un corpo estraneo che, ad una successiva ispezione, è stato identificato come piccolo sasso entrato nell’orbita in fase di decomposizione del corpo.

L’esame diagnostico ha contribuito significativamente alla comprensione dell’identità della mummia di giovane marmotta, fornendo dati preziosi per la ricerca scientifica e per l’approfondimento delle conoscenze sulle circostanze del decesso.

 Équipe che ha eseguito l’esame CT-scan presso l’Ospedale Umberto Parini – AUSL Valle d’Aosta

Note

1 L’esame è stato eseguito attraverso un dispositivo General Electric GE 125 con i seguenti parametri: spessore dello strato 0.6 mm, tensione del tubo 120 kV, corrente del tubo 100 mA.

2 Si precisa che i confronti anatomici sono stati condotti attraverso l’osservazione degli esemplari di Marmota monax descritti in Bezuidenhout, Evans 2015, non essendo disponibile in letteratura idonea documentazione su Marmota marmota.

3 Kratochvil 1964.

4 Bezuidenhout, Evans 2015.


Glossario

CT-scan: abbreviazione di Computed Tomography scan, è un esame radiologico che raccoglie dati derivanti dal passaggio dei raggi X attraverso un corpo-oggetto esaminato. Questi dati vengono elaborati da un computer per ricostruire ed ottenere immagini bidimensionali o tridimensionali dettagliate.

Determinazione tassonomica: è determinazione della specie (dal gr. taxon: specie, genere, famiglia).

Epifisi: estremità delle ossa lunghe. Le ossa lunghe (e.g. femore, omero, tibia) si compongono di tre parti: la diafisi, ovvero l’asta mediale che compone l’osso, e due epifisi, cioè due estremità, una prossimale (cioè quella più vicina alla colonna vertebrale) e una distale (quella più lontana dalla colonna vertebrale). 

Eruzione: fuoriuscita del dente sulle arcate alveolari.

Radiopacità: caratteristica di un materiale di apparire più (bianco) o meno (nero) denso sulle immagini radiografiche, determinata dalla capacità dell’oggetto esaminato di assorbire oppure contrastare il passaggio dei raggi X.

Unità di Hounsfield (HU): unità di misura che prende il nome dall’ingegnere Geoffrey Hounsfield e che consente di quantificare la densità dei tessuti corporei o di altri materiali analizzati attraverso l’esame radiologico.


Bibliografia

Bezuidenhout A.J., Evans H.E. 2005, Anatomy of the Woodchuck (Marmota monax), Special publication no. 13, American Society of Mammalogists.

Kratochvil J. 1964, Das männliche Genitalsystem des europäischen Bergmurmeltieres Marmota marmota latirostris Krat. 1961, Mammalian Biology (früher Zeitschrift für Säugetierkunde), 29: 290-304.

Le foto sono di proprietà del Museo di Scienze naturali Efisio Noussan

Alice Paladin Bioarcheologa ricercatrice - Eurac Research

È responsabile del Laboratorio di Antropologia dell’Istituto per lo studio delle mummie di Eurac Research di Bolzano. I resti biologici antichi, in particolare i resti umani, provenienti da diverse aree geografiche, sono al centro delle sue ricerche. Conduce analisi bioarcheologiche, paleoradiologiche e biochimiche per ricostruire lo stile di vita, la salute, le abitudini alimentari e le pratiche funerarie delle popolazioni del passato.

Francesca Fapanni Archeologa - Università degli Studi di Milano

Laureata in Ecologia preistorica presso l’Università degli Studi di Milano con tesi sugli oggetti di ornamento in materia dura animale del sito sepolcrale dell’età del Rame di Breno (BS). È membro dell’Associazione Italiana di Archeozoologia (AIAZ) e dal 2021 è nel gruppo di ricerca della missione archeologica dell’Università di Milano nel sito neolitico di Colombare di Negrar (VR). I suoi interessi di ricerca vertono attorno allo studio dei reperti faunistici, con speciale riguardo all’areale alpino.

Umberto Tecchiati Professore associato - Università degli Studi di Milano

Specialista di archeologia alpina e di archeozoologia. Studia le componenti socioeconomiche e spirituali delle comunità preistoriche e protostoriche dell’Italia settentrionale, con particolare riguardo alle relazioni esistenti tra l’Italia padana e alpina e le regioni a Nord dello spartiacque. È Presidente del Collegio didattico del Corso di Laurea triennale in Scienze dei Beni culturali dell’Università degli Studi di Milano e Presidente dell’Associazione Italiana di Archeozoologia (AIAZ). Dal 2018 è Professore Associato di Preistoria e Protostoria ed Ecologia preistorica all’Università di Milano.